The Abbots Way 2014


“CE L’HO FATTA”…è la frase che continuo a ripetermi mentre, con le lacrime agli occhi per l’emozione, attraverso corricchiando il Ponte Gobbo… Quelle lacrime lavano via tutta la fatica, il dolore, la sofferenza delle ultime 24 ore…

ponte gobbo

Ma riavvolgiamo il nastro, partiamo dall’inizio… Venerdi pomeriggio ci troviamo tutti quanti al ritiro pettorale nella ridente località di Pontremoli. Tanti visi più o meno conosciuti, tanti Atleti di livello, e altrettate persone “normali” che si accingono a partire per quest’avventura. Due chiacchiere, due battute e poi tutti nel teatro a sentire Elio ed Armando per il briefing…ci preannunciano che…ci sarà fango!

Le previsioni però non sembrano così malaccio, si un probabile temporale passeggero, ma per il resto il tempo dovrebbe peggiorare solo dopo…ed io, inguaribile ottimista, non mi preoccupo più di tanto…

L’entusiasmo e la voglia ci sono, e la notte passa in fretta tra qualche ora di sonno e gli ultimi preparativi….alle 6 ci troviamo in piazza per partire. Sono rilassata, so che partiremo molto piano… Arriverò a Bobbio anche quest’anno? Ce la voglio fare!

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Con  i miei due “bodyguard” 🙂 Luca & Giova iniziamo quest’avventura ridendo e scherzando come sempre, ed  i primi km passano senza che ce ne accorgiamo. Si forma un bel gruppetto, con Corrado, Paolo, Giuliano e qualche altro. Vogliamo andare piano, ma arriviamo a Borgotaro prima dello scorso anno, senza fatica. Ripartiamo per affrontare il salitone, il gruppo si allunga un po’ anche perchè da Pradetto inizia un vero e proprio diluvio con tanto di grandine che, con qualche pausa, ci accompagnerà quasi fino a Bardi…i sentieri si trasformano in torrenti e noi siamo bagnati come pulcini.

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Arrivati a Bardi trovo i miei che mi incitano alla grande, mi cambio e mi rifocillo come si deve, e poi ripartiamo con Luca, Giova e Giuliano. Giova però vuole prenderla con calma per non rischiare di fermarsi e rimane un po’ più indietro. La salita al Monte Lama è un fango unico, con pozzanghere gigantesche e le mie gambe ne risentono non poco…sono in crisi, ma non mollo…un passo alla volta ce la posso fare. I piedi iniziano a darmi qualche problema, ma non li ascolto. Finalmente arriviamo in cima alla salita e ci aspetta un ristoro simpaticissimo, ed un panorama spettacolare. Mi riprendo un po’, anche se ho un dolore strano al ginocchio…ma non ascolto nemmeno quello…vado avanti e quando arrivo ai Bruzzi sento da dentro una sferzata di energia…sento che forse ce la posso fare, che il traguardo è più vicino…che devo solo scendere a Farini ed ho solo un monte da scalare.

Ripartiamo con la frontale in testa e Giuliano comincia a dare i primi segnali di stanchezza…cerchiamo di convincerlo che se è solo stanchezza, la crisi pian piano passerà….

Nel frattempo arriviamo a Farini, dove troviamo gli amici di Vivo ad attenderci. E’ bello vedere facce conosciute nel cuore della notte, è questo mi dà un sacco di entusiasmo. vedo facce stanche (Vittorio e Giovanni) e cerco di sdrammatizzare un po’…sono felice e dopo un bel minestrone ed un bicchiere di rosso, ho voglia di affrontare l’ascesa alla Sella dei Generali per poi scendere a Coli.

Ripartiamo insieme a Vittorio, ma all’inizio della salita mi scoppiano le vesciche ai piedi, da lì in poi sarà un calvario unico, vesciche che scoppiano e si riformano, un dolore unico…camminerò “sulle uova” per 30 km non sapendo come appoggiare i piedi…ma l’obbiettivo è sempre più vicino…e non sarà certo questo problema ad impedirmi di raggiungerlo!!

Saliamo, e con 95 km nelle gambe la salita è infinita, ma arriviamo al nuovo ristoro, che mi apre il cuore….persone gentilissime e disponibili. Un bimbo che ha preparato i sacchetti di frutta secca da dare ai concorrenti per il resto del viaggio…sono queste le cose che mi piacciono del trail…non c’è competizione, ma solo grandi sorrisi e solidarietà, e la condivisione di cose semplici e meravigliose, che solo la natura sa dare…

Salutiamo il ristoro ed anche Giuliano che si fermerà qui. Siamo rimasti in tre…io Luca e Vittorio…un branco di Lupi (d’appennino). Subito dopo ci tocca affrontare il guado ed i piedi sono definitivamente perduti…sento bruciori inimmaginabili, ma non voglio mollare…non adesso!

Saliamo fino al fontanone dove ci aspetta la tenda della protezione civile, ultimo ristoro (quello di Coli, ci dicono, è saltato…boh!). Ci vestiamo per bene perchè la temperatura inizia a scendere ed il vento ad aumentare significativamente. Ci riforniamo e partiamo…siamo “cotti” ma ci incitiamo a vicenda. Passiamo la Sella ed iniziamo a scendere, ma il vento non molla….arriviamo a Coli, ci aspetta l’ultima salitella prima di affrontare il “budello” finale che porterà direttamente al Ponte Gobbo…siamo stremati, e non riusciamo più ad ingerire nulla…lo stomaco è entrato in sciopero…ma ormai ci siamo, mancano solo 7 km….”un passo alla volta” mi ripeto…

Affrontiamo finalmente la discesa, ognuno con la propria andatura…Luca va avanti, e Vittorio leggermente indietro…arrivo quindi sul Ponte da sola…ed è un’emozione davvero forte…la consapevolezza di avercela fatta affrontando le difficoltà….”PER ASPERA AD ASTRA”…

Ci ricompattiamo perchè vogliamo arrivare insieme….ce l’abbiamo fatta!!!

Arrivo

 

Ringrazio tutti quelli che ho incontrato sul percorso, chi ha corso con me, chi ha scambiato due battute, chi assisteva ai ristori, chi è venuto per incitarci prima, durante e alla fine. Grazie per tutti i sorrisi, mi hanno dato la forza di concludere quest’avventura!!!

 

 

8 pensieri su “The Abbots Way 2014”

  1. Grandissima Co! Quanta energia! ottimo contrasto con i nomassi di Compare Luca!
    Però, quanto dovertimento mentre ero con voi e che bella quella prima parte, che mi avete davvero fatto volare via.
    San Giova mi ha regalato il suo prezioso aiuto nella parte finale verso Bardi.
    Facile parlare per me: ero già a riposo quando voi ripartivate, ma non scherzo nel dire che sarei stato volentieri con tutti voi tutto il tempo. Ma ci lavoro, fischia se ci lavoro! 🙂
    Saluta i bodyguards!
    Corrado

    PS: perchè Luca corre col lutto al ginocchio?! 🙂

    1. Grande Corrado,
      grazie a te per la compagnia…la fatica così sembra un po’ meno….”faticosa” 🙂
      La prossima però deve essere tutta….basta allenare un po’ le gambe e molto la testa!!
      I miei bodyguards sono FANTASTICI, con loro non ti annoi mai!

  2. Ti ammiro, anch’io ho avuto le vesciche ma purtroppo mi sono dovuto fermare a Bruzzi. Spero di essere a Pontremoli anche l’anno prossimo e se avro’ di nuovo vesciche o altri acciacchi, cerchero’ di avere il tuo stesso spirito e il tuo stesso coraggio. Credo che storie come la tua trasmettano il significato di questo magnifico sport, di queste indimenticabili avventure dello spirito. Ciao!

    1. Grazie mille! Sono sicura che l’anno prossimo ce la farai…è proprio attraverso il superamento delle difficoltà che le soddisfazioni si fanno ancora maggiori…. PER ASPERA AD ASTRA!!! Ciao!

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